Privatizzare la Rai?

La Rai ha un’immagine contraddittoria: i suoi programmi sono seguiti, come conferma il fatto che ha la supremazia sugli ascolti, mentre l’immagine dell’impresa-Rai è perlopiù negativa. La Rai è però pesantemente criticata (nonostante i bilanci siano quasi sempre in attivo): improduttività, eccesso del personale, sudditanza alla politica, accuse che portano molti a ritenere più utile privatizzare la Rai ed annullare il canone, la tassa forse più osteggiata.

Sarebbe utile privatizzare la Rai? La privatizzazione della Rai sarebbe una sciagura!

Vorrebbe dire che la Rai e di riflesso l’intero sistema della comunicazione perderebbero 1.758milioni di proventi del canone di abbonamento.

La Rai-privatizzata e del tutto commerciale cercherebbe di compensare la perdita del canone puntando ad attingere più pubblicità. I ricavi pubblicitari, che ammontano a 550milioni, potrebbero più che raddoppiare. L’aumento non compenserebbe la perdita del canone per cui la Rai si troverebbe in una situazione fallimentare (lo stesso vale per gli altri network privati, che si troverebbero ad acquisire meno pubblicità). Il canone ‘pesa’ sull’intero sistema televisivo per il 21%, quasi un quarto del totale delle risorse (41% è la pubblicità, il 38% gli abbonamenti pay). Senza di esso la Rai sparirebbe ma lo stesso sistema si disintegrerebbe: saremmo ancor più preda delle grandi major e la Tv sarebbe di fatto tutta a pagamento.

Il 52% dei costi di gestione della Rai, afferiscono alle spese per acquisti e servizi. In questa voce rientrano, per esempio, le spese per la cancelleria, ma rientrano soprattutto gli acquisti per gli apparati tecnici e quelli legati ai programmi. Non ci fosse il canone l’industria dello spettacolo morirebbe, dall’audiovisivo (cinema, fiction, documentari) alla musica ed allo sport. Un’infinità di professioni, nelle quali primeggiamo anche a livello internazionale (come i tecnici del suono e delle luci, i costumisti), sparirebbe.

La società Rai ha circa 11mila dipendenti: il confronto, del tutto indicativo in quanto società troppo diverse, con Mediaset (circa 4,8mila come gruppo) è negativo per Rai, anche se va aggiunto che l’azienda pubblica autoproduce in misura più consistente; se invece il confronto, più corretto, avviene con gli altri servizi pubblici europei la Rai ne esce assolutamente vincente (ARD e BBC hanno un personale ben superiore, circa 20mila, mentre la Tv pubblica francese ha un dato simile).

Questi pochi elementi confermano che la Rai non sia il regno dell’inefficienza, ma nemmeno della produttività! Il problema è che la Rai svolge troppe attività, spesso in contraddizione con il suo mandato, attività che distolgono inutili risorse: le è necessaria una vera ristrutturazione dei costi, risolvendo innanzitutto il dilemma se autoprodurre o comprare i programmi, perché le due opzioni impongono scelte opposte sull’utilizzo delle risorse interne.

In conclusione, la Rai ha bisogno di essere migliorata e non di essere privatizzata.

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