Tv e Politica

L’Eurispes segnala che il 65% degli italiani ritiene la Tv il mezzo più credibile; ed è proprio sulla Tv che il 29% degli italiani (il 40% per chi possiede un livello di istruzione inferiore) forma la propria opinione di voto, contro il 25% che invece non si basa su alcun mezzo avendo consolidate le proprie idee, solo il 10% si affida ai social. Lo ‘zoccolo duro’ dei vari partiti, cioè quel bacino di elettori la cui scelta elettorale è consolidata e prescinde dai condizionamenti dei media rappresenta circa il 25% della popolazione, quindi la fetta maggioritaria dell’elettorato sembra essere piuttosto ‘fluida’, sensibile alle tendenze imposte dai media.

La televisione sembra riprendere importanza. Nella tabella si nota che i talk hanno una minore credibilità rispetto alla Tv in generale. La pubblicità occulta, vietata per legge, è quella che non si presenta come tale ma come vera e propria informazione ed è la pubblicità più efficace; spesso la comunicazione politica è inserita non negli spazi ad essa adibiti, ma nei programmi d’intrattenimento e ciò determina, secondo gli esperti, un condizionamento superiore. La comunicazione pubblicitaria è meglio disciplinata di quella politica!

Anche l’Auditel conferma una leggera ripresa del consumo di televisione. Ma segnala anche il veloce invecchiamento della platea televisiva, in misura molto più accentuata dell’invecchiamento della popolazione. L’età media della popolazione è pari a 45anni, quella della Tv sfiora i 60anni. Gli over 55anni rappresentano il 38% della popolazione e sono il 55% di coloro che guardano la Tv, mentre la fascia d’età 15-34anni sono il 21% della popolazione e solo l’11% della platea televisiva.

I disagi del paese non derivano dall’informazione televisiva, però un contributo negativo di sicuro è offerto da quest’ultima. Più che informazione, nello schermo televisivo predomina la propaganda; nei programmi di approfondimento ci si imbatte spesso in imbonitori e non in veri esperti. Della diffusa ignoranza segnalata dall’istituto di ricerca una qualche responsabilità è nei media e in chi diffonde le fake, notizie false spacciate per verità.